COLLANA SPORTSYSTEM
Si tratta di una serie di scritti che vogliono illustrare le origini e l'evoluzione del Distretto calzaturiero montebellunese partendo dalla storia locale ed intrecciando via via le dinamiche operanti nel mondo globalizzato.
L'integralismo cattolico asburgico
Questo saggio prende in considerazione i rapporti tra Stato e Chiesa durante la dominazione austriaca nel Veneto durante la prima metà dell'800, periodo in cui il Distretto dello Sportsystem inizia a svilupparsi. L'autore evidenzia come il praticare una religione non fosse un fatto meramente spirituale, ma qualcosa che interessava anche lo Stato. Nel Veneto fortemente cattolico non era contemplato il cambio di confessione, l'ateismo era un crimine, la partecipazione alle funzioni un dovere non solo religioso ma anche civile. La collaborazione tra Trono e Altare era perciò strettissima: la pubblica Autorità multava, ad esempio, chi lavorava la domenica. In ogni villaggio (che tanto somigliava alle attuali comunità islamiche), il parroco era una figura centrale: oltre che capo spirituale, era un vero e proprio funzionario statale, che si occupava di anagrafe, sanità e servizi sociali, istruzione, vigilanza sulle pecorelle/cittadini.... Una sorta di pluriassessore, insomma.
Montebelluna Sportsystem Distretto Cosmopolita (parte prima)
Il Volume analizza le varie fasi del Distretto montebellunese, dagli albori (inizio 800) fino ai giorni nostri. Si ripercorrono in senso cronologico i momenti cruciali della storia dello Sportsystem (senza rinunciare ad una riflessione sugli attori del Distretto e la loro mentalità): dal proliferare delle piccole botteghe artigiane, al sorgere delle prime realtà industriali, alla rivoluzione della plastica, fino alle più recenti diversificazioni produttive (segno della capacità degli imprenditori locali di far propri elementi esterni alla Tradizione, pur senza rinnegarla) e ai cambiamenti provocati da delocalizzazione e globalizzazione. Si tratta di una ricostruzione utile per studiosi, giornalisti ed “addetti ai lavori”, ma anche interessante per tutti i curiosi. Proprio pensando a questi ultimi, l'autore ha scelto la forma dell'intervista, coniugando così il pregio storico-scientifico del contenuto con una forma scorrevole e accattivante.
Montebelluna Sportsystem Distretto Cosmopolita – Documenti sulle Guerre dal 1815 al 1918
Dalla dominazione francese a quella austriaca, dalle Guerre d'Indipendenza fino alla Prima Guerra Mondiale, il territorio montebellunese è stato oggetto di movimenti di truppe. I documenti (verbali, avvisi, lettere) raccolti e commentati in questo volume intendono raccontarci della guerra, focalizzandosi su un aspetto di solito trascurato: quello dei soprusi, delle requisizioni, dei disagi subiti dai contadini, dagli artigiani, da quella povera gente che, sia pur spesso disinteressata alle vicende belliche, ne è stata suo malgrado vittima. Nel libro sono presenti anche lettere dal fronte dei soldati montebellunesi: dalla Libia (durante il conflitto contro la Turchia, scoppiato nel 1911) e dalle trincee della Prima Guerra Mondiale.
Il Bilinguismo imperfetto dei Veneti – Lettere di emigranti
“Sperduti per il mondo, spezzato ogni legame con la propria famiglia, l’unico punto di riferimento per gli emigranti resta il Sindaco del paese”. È, questo, l'epilogo del volume che prende in esame le lettere scritte dagli emigranti montebellunesi dall'inizio del secolo scorso fino al secondo dopoguerra. Tale materiale d'archivio dimostra come sia un mero luogo comune pensare che i Veneti non sapessero scrivere. Disperati, spinti dalla necessità di ottenere un documento (es. il certificato di nascita), o di avere notizie di familiari, i nostri emigranti presero carta e penna e scrissero, “col cappello in mano”, all'unica persona in grado di aiutarli: il sindaco. Con ironia, l'autore ne sottolinea i sorprendenti esiti: gli stravaganti neologismi, le frequenti contaminazioni linguistiche, i curiosi tentativi di imitare il linguaggio burocratico, l'ampollosità che caratterizza sia l'intestazione che i ringraziamenti e i saluti finali... Si sorride. Ma soprattutto ci si commuove.
Dalla Pancia Contadina al Mondo Globalizzato - Montebelluna Sportsystem Distretto Cosmopolita (parte seconda)
Anche questo volume ripercorre tutta la storia del Distretto di Montebelluna, concentrandosi però in particolare sull'analisi della mentalità della comunità. La chiave di lettura è perciò quella della metafora del titolo: la Pancia Contadina. Essa rappresenta in maniera efficace la realtà del Distretto, che, soprattutto nella sua fase artigianale, era caratterizzato da una notevole chiusura e ostilità verso tutto ciò che veniva dal mondo esterno. Proprio la dialettica Mondo – Pancia protettrice è una costante in tutto lo sviluppo dello Sportsystem: una lotta continua tra i conservatori e gli innovatori, tra coloro che volevano difendere a tutti i costi la Tradizione e coloro che erano aperti alle cose nuove che venivano proposte dai forestieri. L'autore sfata così un altro luogo comune: il successo del Distretto non ha alla base il patrimonio della Tradizione (non solo, almeno), ma è piuttosto figlio di quegli imprenditori che hanno avuto avuto il coraggio di non rimanere prigionieri della Piccola Pancia, facendo proprie le benefiche influenze del Mondo. Le più importanti diversificazioni produttive, che hanno determinato la fortuna del Distretto, hanno infatti origine da elementi esterni alla Tradizione.
Capricci veneti - Montebelluna Sportsystem Distretto Cosmopolita (parte terza)
È sempre la storia del Distretto ad costituire l'oggetto di questo volume; storia ancora una volta percorsa su binari alternativi a quelli canonici. Vengono raccontati con ironia aneddoti e storie, che offrono ulteriori spunti di riflessione su Montebelluna e la sua gente: le credenze e superstizioni, il controllo sociale esercitato dalla comunità, i cambiamenti conseguenti all'apertura a Mondo e alla modernità... Si alternano documenti autentici (es. l'intervista al direttore della Domenica del Corriere e quella al cappellano Antonio del Colle) a storie inventate (es. le vicende del Preside, testimone impotente del progresso: dall'introduzione della penna biro nella scuola, al processo di globalizzazione), le quali però non sconvolgono la realtà, piuttosto la condiscono di acuta ironia.
Storie d'onore – Commedie in poche battute
La Piccola Pancia Contadina era una comunità di piccole dimensioni, governata da regole comportamentali trasmesse di generazione in generazione. Consolidate dalla Consuetudine-Tradizione, tali regole costituivano (ben più che le leggi scritte!) le fondamenta su cui si reggeva la comunità e al conformarsi ad esse era perciò subordinata l'onorabilità delle persone. Il punto di partenza di ogni “storia d'onore” è un fatto realmente accaduto, giunto fino a noi quasi sempre attraverso il verbale del Segretario Comunale, sempre costretto ad interessarsi delle liti dei cittadini, onde evitare epiloghi drammatici. Con una certa fantasia, ma ancora una volta senza stravolgere la realtà, l'autore elabora da tali documenti un intreccio, dimostrando quanto il senso dell'onore fosse uno valori più sentiti all'interno della Piccola Pancia Contadina. Esso era legato alla proprietà (l'insulto “ladro!” era fortemente lesivo della reputazione), alla sessualità (specie per le donne), al rispetto della parola data, al generale prestigio della comunità e della parrocchia. Senza guardare al mondo islamico, il senso dell'onore della Montebelluna dell'800 sopravvive, in alcuni suoi aspetti, anche nella Montebelluna contemporanea.
Ottobre, 2006
L'integralismo cattolico asburgico
Questo saggio prende in considerazione i rapporti tra Stato e Chiesa durante la dominazione austriaca nel Veneto durante la prima metà dell'800, periodo in cui il Distretto dello Sportsystem inizia a svilupparsi. L'autore evidenzia come il praticare una religione non fosse un fatto meramente spirituale, ma qualcosa che interessava anche lo Stato. Nel Veneto fortemente cattolico non era contemplato il cambio di confessione, l'ateismo era un crimine, la partecipazione alle funzioni un dovere non solo religioso ma anche civile. La collaborazione tra Trono e Altare era perciò strettissima: la pubblica Autorità multava, ad esempio, chi lavorava la domenica. In ogni villaggio (che tanto somigliava alle attuali comunità islamiche), il parroco era una figura centrale: oltre che capo spirituale, era un vero e proprio funzionario statale, che si occupava di anagrafe, sanità e servizi sociali, istruzione, vigilanza sulle pecorelle/cittadini.... Una sorta di pluriassessore, insomma.
Montebelluna Sportsystem Distretto Cosmopolita (parte prima)
Il Volume analizza le varie fasi del Distretto montebellunese, dagli albori (inizio 800) fino ai giorni nostri. Si ripercorrono in senso cronologico i momenti cruciali della storia dello Sportsystem (senza rinunciare ad una riflessione sugli attori del Distretto e la loro mentalità): dal proliferare delle piccole botteghe artigiane, al sorgere delle prime realtà industriali, alla rivoluzione della plastica, fino alle più recenti diversificazioni produttive (segno della capacità degli imprenditori locali di far propri elementi esterni alla Tradizione, pur senza rinnegarla) e ai cambiamenti provocati da delocalizzazione e globalizzazione. Si tratta di una ricostruzione utile per studiosi, giornalisti ed “addetti ai lavori”, ma anche interessante per tutti i curiosi. Proprio pensando a questi ultimi, l'autore ha scelto la forma dell'intervista, coniugando così il pregio storico-scientifico del contenuto con una forma scorrevole e accattivante.
Montebelluna Sportsystem Distretto Cosmopolita – Documenti sulle Guerre dal 1815 al 1918
Dalla dominazione francese a quella austriaca, dalle Guerre d'Indipendenza fino alla Prima Guerra Mondiale, il territorio montebellunese è stato oggetto di movimenti di truppe. I documenti (verbali, avvisi, lettere) raccolti e commentati in questo volume intendono raccontarci della guerra, focalizzandosi su un aspetto di solito trascurato: quello dei soprusi, delle requisizioni, dei disagi subiti dai contadini, dagli artigiani, da quella povera gente che, sia pur spesso disinteressata alle vicende belliche, ne è stata suo malgrado vittima. Nel libro sono presenti anche lettere dal fronte dei soldati montebellunesi: dalla Libia (durante il conflitto contro la Turchia, scoppiato nel 1911) e dalle trincee della Prima Guerra Mondiale.
Il Bilinguismo imperfetto dei Veneti – Lettere di emigranti
“Sperduti per il mondo, spezzato ogni legame con la propria famiglia, l’unico punto di riferimento per gli emigranti resta il Sindaco del paese”. È, questo, l'epilogo del volume che prende in esame le lettere scritte dagli emigranti montebellunesi dall'inizio del secolo scorso fino al secondo dopoguerra. Tale materiale d'archivio dimostra come sia un mero luogo comune pensare che i Veneti non sapessero scrivere. Disperati, spinti dalla necessità di ottenere un documento (es. il certificato di nascita), o di avere notizie di familiari, i nostri emigranti presero carta e penna e scrissero, “col cappello in mano”, all'unica persona in grado di aiutarli: il sindaco. Con ironia, l'autore ne sottolinea i sorprendenti esiti: gli stravaganti neologismi, le frequenti contaminazioni linguistiche, i curiosi tentativi di imitare il linguaggio burocratico, l'ampollosità che caratterizza sia l'intestazione che i ringraziamenti e i saluti finali... Si sorride. Ma soprattutto ci si commuove.
Dalla Pancia Contadina al Mondo Globalizzato - Montebelluna Sportsystem Distretto Cosmopolita (parte seconda)
Anche questo volume ripercorre tutta la storia del Distretto di Montebelluna, concentrandosi però in particolare sull'analisi della mentalità della comunità. La chiave di lettura è perciò quella della metafora del titolo: la Pancia Contadina. Essa rappresenta in maniera efficace la realtà del Distretto, che, soprattutto nella sua fase artigianale, era caratterizzato da una notevole chiusura e ostilità verso tutto ciò che veniva dal mondo esterno. Proprio la dialettica Mondo – Pancia protettrice è una costante in tutto lo sviluppo dello Sportsystem: una lotta continua tra i conservatori e gli innovatori, tra coloro che volevano difendere a tutti i costi la Tradizione e coloro che erano aperti alle cose nuove che venivano proposte dai forestieri. L'autore sfata così un altro luogo comune: il successo del Distretto non ha alla base il patrimonio della Tradizione (non solo, almeno), ma è piuttosto figlio di quegli imprenditori che hanno avuto avuto il coraggio di non rimanere prigionieri della Piccola Pancia, facendo proprie le benefiche influenze del Mondo. Le più importanti diversificazioni produttive, che hanno determinato la fortuna del Distretto, hanno infatti origine da elementi esterni alla Tradizione.
Capricci veneti - Montebelluna Sportsystem Distretto Cosmopolita (parte terza)
È sempre la storia del Distretto ad costituire l'oggetto di questo volume; storia ancora una volta percorsa su binari alternativi a quelli canonici. Vengono raccontati con ironia aneddoti e storie, che offrono ulteriori spunti di riflessione su Montebelluna e la sua gente: le credenze e superstizioni, il controllo sociale esercitato dalla comunità, i cambiamenti conseguenti all'apertura a Mondo e alla modernità... Si alternano documenti autentici (es. l'intervista al direttore della Domenica del Corriere e quella al cappellano Antonio del Colle) a storie inventate (es. le vicende del Preside, testimone impotente del progresso: dall'introduzione della penna biro nella scuola, al processo di globalizzazione), le quali però non sconvolgono la realtà, piuttosto la condiscono di acuta ironia.
Storie d'onore – Commedie in poche battute
La Piccola Pancia Contadina era una comunità di piccole dimensioni, governata da regole comportamentali trasmesse di generazione in generazione. Consolidate dalla Consuetudine-Tradizione, tali regole costituivano (ben più che le leggi scritte!) le fondamenta su cui si reggeva la comunità e al conformarsi ad esse era perciò subordinata l'onorabilità delle persone. Il punto di partenza di ogni “storia d'onore” è un fatto realmente accaduto, giunto fino a noi quasi sempre attraverso il verbale del Segretario Comunale, sempre costretto ad interessarsi delle liti dei cittadini, onde evitare epiloghi drammatici. Con una certa fantasia, ma ancora una volta senza stravolgere la realtà, l'autore elabora da tali documenti un intreccio, dimostrando quanto il senso dell'onore fosse uno valori più sentiti all'interno della Piccola Pancia Contadina. Esso era legato alla proprietà (l'insulto “ladro!” era fortemente lesivo della reputazione), alla sessualità (specie per le donne), al rispetto della parola data, al generale prestigio della comunità e della parrocchia. Senza guardare al mondo islamico, il senso dell'onore della Montebelluna dell'800 sopravvive, in alcuni suoi aspetti, anche nella Montebelluna contemporanea.
Ottobre, 2006
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