La prima
diversificazione produttiva: lo
scarpone da sci.
Per millenni lo sci è stato un mezzo di trasporto diffuso nei climi freddi: lo
dimostra un’incisione rupestre, antica di 4000 anni, raffigurante un cacciatore
sugli sci. (Rodoy, Norvegia.)
Alla fine del 1800 le imprese di Roald Amudsen, conquistatore del Polo Sud, e di Fridtjof Nansen, contribuiscono a rendere popolare nel mondo lo sci da fondo.
In pochi anni il nuovo sport raggiunge le Alpi, dove la ripidità dei pendii, gli fa assumere connotazioni molto diverse: nasce lo sci da discesa.
1896 Lo sport sciistico viene introdotto in Italia da Adolfo Kind, un ingegnere svizzero residente a Torino.
1903 Nasce lo sci club di Cortina d’Ampezzo (BL).
Gli scarperi montebellunesi sfruttano subito questa novità. La loro familiarità con le scarpe da montagna li porta naturalmente a fabbricare scarponi da sci.
Anni ‘30-’40: La squadra olimpionica delle Fiamme Gialle utilizza Scarpe Munari
1920-’30 Lo scarpone da sci è solo una variante di quello da montagna: sulla punta vengono applicate delle staffe metalliche per favorire l’insediamento dello scarpone sulla tavola da sci.
1933-‘35 Lo scarpone da sci diventa un prodotto monouso (non più utilizzabile per camminare): per esigenze tecniche viene irrigidita ed appiattita la suola e squadrata la punta per meglio adattarla all’attacco appositamente studiato.
1936 Lo sci alpino entra ufficialmente come disciplina sportiva nei Giochi Olimpici di Garmish-Partenkirken.
Alla fine del 1800 le imprese di Roald Amudsen, conquistatore del Polo Sud, e di Fridtjof Nansen, contribuiscono a rendere popolare nel mondo lo sci da fondo.
In pochi anni il nuovo sport raggiunge le Alpi, dove la ripidità dei pendii, gli fa assumere connotazioni molto diverse: nasce lo sci da discesa.
1896 Lo sport sciistico viene introdotto in Italia da Adolfo Kind, un ingegnere svizzero residente a Torino.
1903 Nasce lo sci club di Cortina d’Ampezzo (BL).
Gli scarperi montebellunesi sfruttano subito questa novità. La loro familiarità con le scarpe da montagna li porta naturalmente a fabbricare scarponi da sci.
Anni ‘30-’40: La squadra olimpionica delle Fiamme Gialle utilizza Scarpe Munari
1920-’30 Lo scarpone da sci è solo una variante di quello da montagna: sulla punta vengono applicate delle staffe metalliche per favorire l’insediamento dello scarpone sulla tavola da sci.
1933-‘35 Lo scarpone da sci diventa un prodotto monouso (non più utilizzabile per camminare): per esigenze tecniche viene irrigidita ed appiattita la suola e squadrata la punta per meglio adattarla all’attacco appositamente studiato.
1936 Lo sci alpino entra ufficialmente come disciplina sportiva nei Giochi Olimpici di Garmish-Partenkirken.
Nel 1937
Vitale Bramani, industriale ed alpinista piemontese presenta la sua
rivoluzionaria scoperta: la suola Vibram. E’ fatta di un unico pezzo di gomma
vulcanizzata da cucire o incollare alla tomaia (in precedenza le suole erano
ottenute cucendo tra loro vari strati di cuoio) ed ha il grande vantaggio di
essere impermeabile
E’ un luogo comune che il distretto di Montebelluna abbia scoperto certi tipi di scarpe sportive solo in tempi recenti. In realtà i cataloghi Nordica, Dolomite, Munari, Alpina degli anni ‘30 offrono già una gamma ben più vasta delle scarpe tradizionali da montagna e da sci.
Anche se in piccole quantità, dai laboratori montelliani escono scarpe da golf, da pattinaggio, da passeggio e da calcio . . .
E’ un luogo comune che il distretto di Montebelluna abbia scoperto certi tipi di scarpe sportive solo in tempi recenti. In realtà i cataloghi Nordica, Dolomite, Munari, Alpina degli anni ‘30 offrono già una gamma ben più vasta delle scarpe tradizionali da montagna e da sci.
Anche se in piccole quantità, dai laboratori montelliani escono scarpe da golf, da pattinaggio, da passeggio e da calcio . . .